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La preparazione del pane nell’antica civiltà egizia… documentata sulle pareti dei templi

Il pane ha origini antichissime e affonda le sue radici nell’antico Egitto, dove diversi geroglifici ne testimoniano la produzione addirittura nel 3500 a.C. Gli Egizi erano molto fantasiosi ed infatti producevano pani di varie tipologie: tondi, bucati al centro, a forma di piramide o di animali. Le prime forme di panificazione vennero poi trasmesse al popolo ebraico che diedero a questo alimento un notevole significato religioso.

Storia della panificazione

La sacralità del pane affonda le radici nell’alba delle civiltà sorte nel bacino del Mediterraneo dopo l’invenzione dell’agricoltura (circa 9.000 anni prima dell’era cristiana). Plinio il Vecchio sosteneva che «Cerere trovò il frumento, poiché prima si viveva di ghiande» e che precedentemente la stessa dea aveva insegnato a «macinare e fare il pane in Attica e in Sicilia». Secondo il vescovo e scrittore greco Eusebio di Cesarea la prima terra del pane fu Valle dell’Eufrate; Strabone indica l’India, De Bernard l’Egitto. È comunque documentato che tutti i popoli mediterranei conoscevano il grano fin dagli inizi della loro storia, anche se cominciarono a panificare in tempi diversi. L’impasto del pane, a voler credere alla leggenda, pare che sia nato in Egitto intorno al 3500 a C, in seguito allo straripamento del Nilo, che bagnò le scorte di farina conservate nei magazzini reali. Un’altra leggenda vuole che anche il lievito sia nato nella terra dei faraoni: «una domestica egizia, per far dispetto alla padrona, avrebbe gettato nella pasta del pane il residuo della preparazione della birra, la quale provocò la fermentazione dell’impasto».

Gli Egizi, i mangiatori di pane

La storia del pane inizia tantissimi anni fa, ma possiamo affermare che i principali grandi panificatori furono proprio gli Egizi, che per primi applicarono la lievitazione naturale, e in seguito la insegnarono ai romani.
Come tutte le domande che al tempo non avevano una risposta, si credeva che il processo di lievitazione fosse qualcosa di magico e misterioso, ma questo non impedì lo studio e il miglioramento della tecnica da parte di questo popolo.

Come veniva fatto questo pane?

Come veniva fatto questo pane?
In pratica, per creare un’ impasto leggero e invitante, gli Egizi lasciavano fermentare un composto di acqua e farina all’aperto per una settimana, un processo che ricorda un po’ quello del “lievito madre” che fanno ancora oggi alcuni panettieri.
Passati sette giorni l’impasto era diventato leggermente acidulo ed era pronto pronto per la cottura.
All’inizio il pane veniva cotto su lastre di pietra, poi vennero inventati dei forni cilindrici appositi, che spesso venivano costruiti direttamente nelle case delle famiglie, per l’uso domestico.
Le botteghe offrivano una scelta vastissima di forme e gusti, avevano piadine (più economiche), forme grandi e ben lievitate, pane destinato alle offerte nei templi, e addirittura pagnotte che con la loro forma richiamavano pupazzi e animali, da dare ai più piccoli.


Il pane di farro veniva invece usato per fare la birra.
Sicuramente le focacce dolci erano le più gustose, condite con miele, uvetta e datteri.
I cereali coltivati nella Valle del Nilo erano tre: una varietà di farro oggi quasi introvabile, il triticum aestivum (un tipo di frumento) e l’ orzo.
Non possiamo sapere con esattezza se il loro pane fosse buono come il nostro, ma di sicuro c’è un motivo se nel mondo antico, il popolo egizio era anche chiamato ” i mangiatori di pane”: di sicuro loro ne erano ghiotti e lo amavano tanto quanto noi.
Oltre ad essere un semplice alimento, il pane era usato come unità di misura per la ricchezza e come metodo di pagamento, visto che nell’antico Egitto non esisteva la moneta, ma solo il baratto.
Pane e birra, questa era la dieta degli operai che costruirono le piramidi.
Il pane costituisce la spina dorsale della cucina egiziana. Il pane locale è una forma di cordiale.
A livello culinario, il pane è più comunemente usato come un utensile commestibile oltre a fornire i carboidrati e molto delle proteine ​​nella dieta egiziana. Gli Egiziani usano il pane per raccogliere cibo, salse e per avvolgere kebab, falafel, e simili nel modo di panini. La maggior parte dei tipi di pane pita sono cotti ad alta temperatura (450 ° F o 232 ° C).
Nell’ antico Egitto le persone seguivano diete diverse, a seconda dello stato sociale e della propria salute… ma un alimento era comune per tutti: il pane (aysh).
Una curiosità riguarda la forma del pane: si narra che ce ne fossero almeno 30 diverse, incluso il pane tondo e basso che ancora oggi esiste in Egitto…
Oggi in Egitto ci diversi famosi tipi di pane tra cui possiamo trovare:

  • Aysh Shamy: il pane bianco, fatto con farina bianca raffinata
  • Aysh Balady: fatto con farina di qualita’ inferiore
  • Aysh Makamar: simile all’ Aysh Balady ma secco; viene usato soprattutto per la preparazione di piatti quali (ad esempio) fatti durante il Ramadan.
    Nelle panetterie possiamo poi trovare tanti altri tipi di pane che si avvicinano anche a quelli europei; primo fra tutti l’ Aysh Feno.

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